Rainforest Challenge in Malesia

La manifestazione 4×4 più extreme del mondo

Solo in pochi hanno avuto l’onore di vivere in prima persona l’avventura del Rainforest Challenge in Malesia ed ancora meno sono gli equipaggi italiani che hanno partecipato. Per raccontare la manifestazione del Rainforest Challenge in Malesia bisogna averlo vissuto in prima persona. Il fondatore di questa manifestazione, considerata LA PIU dura e FATICOSA DEL MONDO, è Luis Wee.

Questo rappresenta quello che è il Rainforest Challenge, una serie di video di pochi minutiche potete visionare per tutta la lunghezza dell’articolo che racchiudono tutto l’agonismo, l’avventura e le fatiche dei piloti che compiono per dimostrare a se stessi che nessun ostacolo è insuperabile. Tecnica, tecnologia, motori, preparazione fisica e volontà. Un mix di cose che ha reso grande questa disciplina e questo evento. Buona visione.

Il Rainforest Challenge, inizia il suo campionato e attualmente tocca  22 stati di tutto il mondo e si disputano 44 eventi in un anno, e per questo una di queste è presente anche in Italia che si disputa, di solito, a Gradisca. Le Global Series sono una serie di eventi, marchiati Rainforest Challenge, che si svolgono in differenti località del globo anticipando l’evento madre che da oltre venti anni si svolge ogni dicembre in Malesia

Il Rainforest Challenge rappresenta l’unica competizione internazionale in grado di offrire ai propri partecipanti  un’avventura con la A maiuscola nella giungla.  Si tratta di una sfida, il confronto giornaliero con le difficoltà e le insidie della foresta proprio nel periodo peggiore, quello della stagione dei monsoni;  si dovranno superare i propri limiti e le proprie paure per portare a termine questa esperienza che cambierà per sempre la vita di chi può dire “ io c’ero “.

La nascita di un grande evento il Rainforest Challenge in Malesia

Sono tutti questi elementi di questa gara, creata da Mr. Luis J. A. Wee, che fin dal suo esordio, avvenuto nel lontano novembre del 1997, la hanno contraddistinta e resa unica in tutto il mondo. La prima edizione, vinta dall’equipaggio malese composto da Hiew Vui Leong e da Liew Siak Kiong, con partecipanti provenienti da sette diverse nazioni, ha attraversato il nord est della Malesia su piste fangose e scivolose che hanno messo a dura prova tutti i Team presenti.

Il successo è stato talmente grande che nel 1998 le nazioni presenti erano ben 14, tra cui i primi equipaggi italiani che si sono subito innamorati di questa gara; ricordiamo il nostro team femminile composto da Consuelo Mesaglio e da Alessandra Caratozzolo che hanno preso parte a questa avventura a bordo di un Toyota Hi-Lux. Questa edizione è rimasta nella storia per la cerimonia di apertura che si è svolta sotto le imponenti torri gemelle di Petronas appena inaugurate e per la forte pioggia che ha caratterizzato gli ultimi giorni di gara.

La sfida del 1999

Il 1999 fu contraddistinta da un’incessante pioggia monsonica che ha trasformato la foresta in un inferno di fango impraticabile dove non furono risparmiate nemmeno le vie di fuga. Luis cita : questa edizione è la massima espressione di avventura che ha contribuito a far nascere la leggenda del Rainforest Challenge.

L’anno dei numerose partecipazioni

L’edizione del 2000 è stata caratterizzata dalle frane che hanno diviso la carovana in due tronconi costringendo uno di questi a far dietro front; è stato anche l’anno con il maggior numero di nazioni partecipanti, ben 27. Il team Italiano, Eros Meneghello e Michele Friziero sono stati premiati per il miglior 4×4 e con il Spirit Award.

Dall’edizione del 2001 il Rainforest Challenge in Malesia cambia la propria filosofia; non si attraverseranno più i vari stati della Malesia da nord a sud o da ovest ad est ma la gara si svolgerà in un unico stato per dare ai partecipanti la possibilità di restare il più a lungo possibile nella giungla.

L’Italia si distingue in questa grande sfida

Nel 2002 l’equipaggio italiano composto da  Sandro Signorini e Mauro Caporali viene premiato con uno Special Award. Questa edizione verrà ricordata per il ponte più lungo, oltre 18 metri, sopra di un burrone alto 16 metri.

Un buon piazzamento del l’equipaggio italiano

Nel 2003, 2004 e 2005 le forti piogge hanno contrassegnato la gara, impegnando sopra ogni limite sia gli organizzatori che i concorrenti; nel 2004, Mauro Caporali e Lorenzo Savini si sono classificati terzi nell’International Class, mentre, uno dei riconoscimenti più importanti per Luis J. A. Wee, è avvenuto nel 2006 quando il primo ministro malese è volato in elicottero al bivacco allestito presso il lago Pedu per incontrare i concorrenti del Rainforest Challenge.

Il decennale del Rainforest Challenge in Malesia

Siamo così giunti all’edizione del decennale che doveva celebrare degnamente questa competizione; la natura è stata tremenda ed ha “ regalato “ piogge torrenziali che hanno causato gravi inondazioni mettendo veramente alla prova tutti: partecipanti, organizzatori, concorrenti e media. Il 2007 è entrato di diritto negli annali del fuoristrada estremo come l’edizione della “ battaglia contro il monsone “; una degna celebrazione di dieci anni di avventura offroad in Malesia. Patrick Silvestri e Paolo Paoletti sono stati costretti ad abbandonare il loro 4×4 nella giungla.

I fuoristrada fanno un salto di qualità

Le edizioni del 2008 e del 2009 sono quelle contraddistinte dalle grandi preparazioni dei fuoristrada; sono ormai passati gli anni dei 4×4 quasi di serie con solo un verricello, ed anno dopo anno il livello tecnico è sempre cresciuto fino agli attuali “ mostri “ della giungla; nonostante tutto ciò, le vetture di casa sono sempre quelle che risultano essere le più vincenti.

L’Italia non si arrende

Nel 2010 il Rainforest Challenge in Malesia si è disputato nello stato di Johor, uno dei più ricchi e sviluppati della Malesia. Dopo tanti anni, un equipaggio italiano ritorna in Malesia per mettersi alla prova con le insidie della giungla. I romani Andrea Corsetti e Alessandro Serpieri (Team Ox Brown) per una serie di contrattempi non riescono a spedire il loro Defender pick up con telaio e trasmissione di un Patrol GR Y60. Nonostante tutto, non si demoralizzano e decidono di  noleggiare in loco un 4×4 (preparato gara) e l’assistenza e partecipare alla gara. I nostri connazionali concludono la loro esperienza al diciannovesimo posto nella classifica generale e secondi in quella delle prove a squadre.

Nel 2011, la competizione torna nello stato di Terengganu,  ed ancora una volta la natura trionfa sull’uomo costringendo l’organizzazione, a due giorni dalla fine, a far evacuare la foresta a causa di un violento tifone.

15 anni di Rainforest Challenge in Malesia

Il 2012 è un anno molto importante per il Rainforest Challenge in Malesia, si celebra il quindicinnale di questa “leggenda. Luis J. A. Wee sceglie lo storico stato di Malacca con la sua capitale riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità; la gara si svolge tra grandi festeggiamenti e cerimonie.

Nel 2015, dopo molti anni di assenza, l’Italia è tornata ad essere rappresentata al grazie a Thomas Tonicello, già partecipante a questa gara in Malesia nel 1999, in equipaggio con lo statunitense JT Taylor a tutti noto per essere il direttore di gara di Ultra4 e della King of the Hammers. Thomas e JT hanno corso a bordo di un Toyota LJ70. L’affiatamento tra i due è subito risultato perfetto e ne sono prova le buone prestazioni del prologo.

Purtroppo il Toyota, non molto affidabile, li ha lasciati a piedi proprio nel bel mezzo della Twilight Zone costringendoli ad una camminata fuori programma nella giungla e di notte di ben 6 ore per raggiungere il campo Terminator. Prima che si rompesse il fuoristrada, Tonicello e Taylor hanno dato prova delle loro abilità superando con maestria gli impervi pendii malesi ed aiutando molti equipaggi dietro di loro; infatti erano tra i primi nella Twilight Zone. Questa loro grande sportività a portato a loro l’ambito premio di Gentlemen Team. 

Nel 2016 la manifestazione del Rainforest Challenge in Malesia è stata una vera battaglia perchè i partecipanti di quelli in classifica, fino alla fine, si sono dati battaglia essendo vicinissimi come punteggio. Una novità di questo anno è che si hanno introdotto le categorie delle moto-enduro e rally.

25 km d’inferno

Nel 2017 la manifestazione , come tipica del momento e cioè nel periodo delle grandi pioggie, le 26 prove speciali, lunghe in totale circa 200 km. L’anno sono presenti 33 squadre che affrontano fiumi e fangaie di ogni genere. Quest’anno è stata caratterizzata da una prova che doveva attraversare una parte della giungla e dei fiumi quasi interamente con tiri di verricello e rinvii per circa 25 km interi, un’avventura per i piloti ma anche per gli accessori dei 4×4.

Nel 2018 anche in questi come sempre è stato uno spettacolo ma per questa edizione , come sempre, la novità è che è stato l’evento del Rainforest Challenge in Malesia più lunga di sempre. Le prove speciali in totale erano poco più di 300 km in totale, una vera avventura.

l’Euro 5, s’inquina di meno nel Rainforest Challenge in Malesia

Nel 2019 l’evento è sponsorizzato da Petron ha visto 450 partecipanti da 20 paesi prendere parte alla competizione 4×4 per sfidare una delle foreste tropicali più fitte della Malesia durante la stagione dei monsoni. Tutti i veicoli partecipanti sono stati alimentati con Turbo Diesel Euro 5 di Petron, che si dice sia un diesel ecologico sovralimentato con un turbo-compressore.

La presentazione si è svolta con una pioggia battente che non si era mai vista, e da lì si prevedeva che anche questo anno il R.C. in Malesia non si sarebbe smentito. Il territorio del Kelantan avrebbe ospitato 42 prove davvero difficili che avrebbe selezionato gli eqipaggi. E anche questo un’altro è stato record! Cosa si aspetteranno i piloti per dicembre 2020?

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